La vita mi regala un'infinità di esperienze piuttosto interessanti, ma tutte finiscono per apparirmi in un certo qual modo assurde quando rammento che dietro ognuna di esse si annida il nulla cosmico.
martedì 27 marzo 2012
sabato 24 marzo 2012
Bedroom
Disegnare paesaggi per l'anima con un lapis mentale. Non sentire assolutamente alcun bisogno, alcuno stimolo.
Un'apatia da chiusura senza che sia morbosamente introspettiva. Una qualche pace, benché illusoria e instabile, che però mi libera un senso di placidità. Roy Montgomery: sopra di me c'è una coperta di stoffa, e sopra questa ce ne è un'altra, sonora.
http://www.youtube.com/watch?v=Qa2zQAjlugo&feature=related
Un'apatia da chiusura senza che sia morbosamente introspettiva. Una qualche pace, benché illusoria e instabile, che però mi libera un senso di placidità. Roy Montgomery: sopra di me c'è una coperta di stoffa, e sopra questa ce ne è un'altra, sonora.
http://www.youtube.com/watch?v=Qa2zQAjlugo&feature=related
domenica 4 marzo 2012
anf anf mi acchiappa sempre
sabato notte. una fila di auto parcheggiate lungo la via, a perdita d'occhio. Ansia. Tutto è così tetro, c'è qualcosa di così apparentemente sbagliato, sciocco, in questa società. Ma non so dire precisamente cosa.
Eppure quest'ansia...
Ed allora faccio quest'esperimento mentale. Rimango io unico rappresentante della civiltà, in seguito ad un qualche evento. Un bel giorno sono spariti tutti. Rimango semplicemente solo. Penso che proverei un limitatissimo sollievo. Avrei ancora ansia. Forse di più, perché non avrei un certo tipo di distrazioni. E' perché mantengo lo scenario da società industriale?
Allora ripeto l'esperimento, immaginandomi in un ipotetico stato di natura. Non esistono città, solo boschi a perdita d'occhio. Mi sento meglio? mi sento diverso ma... no. L'ansia è ancora lì. Tutta quella dannatissima vegetazione. Cammino nel bosco, spaventato dalla possibilità di incontrare delle fiere, cercando un rilievo. Attacco una montagna, mi incammino, sforzo le ginocchia. Sono tutto sudato ma ho guadagnato il dominio della vallata. Un oceano di verde intorno a me. E' come se mi ci potessi tuffare. Finché sto qui non è così malvagio. Mi manca la musica. Inizio ad aver fame. Mi stendo, dopo essermi fatto un giaciglio alla bell'e meglio. Aspetto che scendano le stelle, per sentirmi come il primo uomo che ha avuto bisogno di credere negli dei, per non sentirsi solo, sperduto nell'infinito universo.
Eppure quest'ansia...
Ed allora faccio quest'esperimento mentale. Rimango io unico rappresentante della civiltà, in seguito ad un qualche evento. Un bel giorno sono spariti tutti. Rimango semplicemente solo. Penso che proverei un limitatissimo sollievo. Avrei ancora ansia. Forse di più, perché non avrei un certo tipo di distrazioni. E' perché mantengo lo scenario da società industriale?
Allora ripeto l'esperimento, immaginandomi in un ipotetico stato di natura. Non esistono città, solo boschi a perdita d'occhio. Mi sento meglio? mi sento diverso ma... no. L'ansia è ancora lì. Tutta quella dannatissima vegetazione. Cammino nel bosco, spaventato dalla possibilità di incontrare delle fiere, cercando un rilievo. Attacco una montagna, mi incammino, sforzo le ginocchia. Sono tutto sudato ma ho guadagnato il dominio della vallata. Un oceano di verde intorno a me. E' come se mi ci potessi tuffare. Finché sto qui non è così malvagio. Mi manca la musica. Inizio ad aver fame. Mi stendo, dopo essermi fatto un giaciglio alla bell'e meglio. Aspetto che scendano le stelle, per sentirmi come il primo uomo che ha avuto bisogno di credere negli dei, per non sentirsi solo, sperduto nell'infinito universo.
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