domenica 4 marzo 2012

anf anf mi acchiappa sempre

sabato notte. una fila di auto parcheggiate lungo la via, a perdita d'occhio. Ansia. Tutto è così tetro, c'è qualcosa di così apparentemente sbagliato, sciocco, in questa società. Ma non so dire precisamente cosa.
Eppure quest'ansia...
Ed allora faccio quest'esperimento mentale. Rimango io unico rappresentante della civiltà, in seguito ad un qualche evento. Un bel giorno sono spariti tutti. Rimango semplicemente solo. Penso che proverei un limitatissimo sollievo. Avrei ancora ansia. Forse di più, perché non avrei un certo tipo di distrazioni. E' perché mantengo lo scenario da società industriale?
Allora ripeto l'esperimento, immaginandomi in un ipotetico stato di natura. Non esistono città, solo boschi a perdita d'occhio. Mi sento meglio? mi sento diverso ma... no. L'ansia è ancora lì. Tutta quella dannatissima vegetazione. Cammino nel bosco, spaventato dalla possibilità di incontrare delle fiere, cercando un rilievo. Attacco una montagna, mi incammino, sforzo le ginocchia. Sono tutto sudato ma ho guadagnato il dominio della vallata. Un oceano di verde intorno a me. E' come se mi ci potessi tuffare. Finché sto qui non è così malvagio. Mi manca la musica. Inizio ad aver fame. Mi stendo, dopo essermi fatto un giaciglio alla bell'e meglio. Aspetto che scendano le stelle, per sentirmi come il primo uomo che ha avuto bisogno di credere negli dei, per non sentirsi solo, sperduto nell'infinito universo.

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